lunedì, settembre 03, 2007

la stagione dell'amore...



...viene e va.
i desideri non invecchiano quasi mai con l'età.

fare pranzo in un bar parigino in una traversa degli champs-élysées e fotografarsi nello specchio che rimanda un riflesso interessante.
cercare l'inquadratura più intrigante per raffigurare un quasi-neo-psicologo davanti ai vecchi muri della salpetrierre, dove si è formato freud. sdraiarsi per terra per prenderlo bene.
vagare per il quartiere di saint-germain alla ricerca del saint-germain des prés café (chissà se esiste davvero? io intanto ho trovato il café des flores).
cercare per tutta la città un cazzo di fioraio per regalargli un fiore e alla fine accontentarsi di una petunia rubata al jardin du luxembourg.
fotografare la gente seduta sui gradini di montmartre. cercare un'espressione rubata, intrigante, speciale negli occhi di lui. trovarci solo un bel po' di stanchezza e un po' di estraneazione.

e poi... e poi...

ricevere un sms alle 3 di notte, proprio giusto in quel momento subito prima di spegnere il cellulare, mentre il mondo ti gira tutto intorno e non capisci come mai: in fondo hai bevuto solo due birre e uno jaigermeister. forse sarà stato correre a casa camminando per 40 minuti circa in una genova deserta ascoltando neil young e risentirsi proprio come a granada quando si correva su per la cuesta de casa ascoltando vasco?

e poi... e poi...

sperare in una chiamata che magicamente arriva proprio mentre stai per alzarti ed andare a lavarti i denti per poi andare a letto.

e sentire le lacrime scendere proprio appena finito di fare l'amore.
ed emozionarsi a mille e non sapere nemmeno perché.
e rivoltarsi tutto dentro con gli occhi pieni di tenerezza e non trovarci un ordine perché un ordine non c'è. (e nemmeno lo vuoi).
e sentire che hai cose forti dentro, ma non sai bene quali? cosa? come? perché?
e sentire quel peso nella pancia che pensi: mmm... m'inganno o son desto? questo è amore???
e spaventarsi da morire e riformulare il pensiero di nuovo: "sarà mica amore???"
e rinnegare tutto e dirsi: "no no no no. fermi tutti. no no no no. no, dai, è presto. m'inganno, m'inganno. mica può succedere così, dal niente".
e risentire quel peso nella pancia e le lacrime (maledette!) non vogliono ricacciarsi dentro a quei cazzo di occhi, ma continuano a venire giù, incontrollate, impunite, indomabili, incorreggibili bastarde e il peso si sposta nella gola e la riempie tutta e le lacrime cominciano ad aprirti un sorriso nella bocca e negli occhi e una tranquillità improvvisa ti pervade insieme allo sparire delle paure. di tutte le paure.
e un senso di inevitabilità ti prende tutta da dentro. parte dalla pancia, sale su, attraversa la gola e ti costringe a sputare fuori il rospo.
non c'è assolutamente il tempo di pensare "ma che cazzo... sarà giusto parlare? sarà giusto scoprirsi? andrà bene? o finisce che mi inciampo e mi rompo l'osso de..." e l'hai detto. non c'è più speranza. è fatta. non si torna indietro. al massimo si può andare avanti.

TI AMO.

sì, ti-a-mo.
due semplici paroline, tre sillabe, cinque letterine, tre vocali, due consonanti, un pronome personale complemento 2ª persona singolare, un verbo presente 1ª persona singolare.

eppure è così.
a me. almeno. succede così.
Posted by Picasa

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

bez slov

8:47:00 AM  

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