giovedì, marzo 22, 2007

paure

mi sono svegliata alle 5 con un gran senso di paura...

mi sono rigirata per un po' e mi attanagliava ancora.

ci ho messo un po' a capire che cosa fosse (ché si sa quanto mi ci vuole a svegliarmi davvero per bene...).

era paura di accontentarsi. (chi si accontenta gode così così. la voglio smettere di citare ligabue??? possibile che sia l'unico a venirmi in mente... che merda!)

non fraintendete. non è che non godo. è che ho paura di prendere le cose come sono. di non provare nemmeno un po' a cambiarle. di accettarle così e basta.

non sono per niente d'accordo che chi si accontenta gode così così. ma è proprio questo il punto. se mi accontentassi davvero, pienamente, completamente, non ci sarebbero problemi. godere già godo, ma vi dirò di più: sarei addirittura felice!

la felicità non è presenza di tutto. non è che possiedi ogni cosa che vorresti al mondo e sei felice. non funziona così. non per me, in ogni caso.

accontentarsi non è una merda. (o lo è per una rockstar un po' fallita che deve far finta di spaccare il mondo). accontentarsi potrei arrivare quasi a sostenere che per me è l'essenza della felicità. o forse meglio: l'essenza della SERENITÀ. no perché la felicità è anche ebbrezza, è anche momenti di esaltazione. preferisco pensare alla serenità che è pace, è stato duraturo, piacevole, quasi statico. la felicità è decisamente dinamica invece.

mah... non sono mai stata molto per accontentarmi. o meglio... forse non ci sono mai riuscita bene. la felicità l'ho avuta, sicuramente, senza ombra di dubbio. sotto forma di giravolte viola. ovvio. sotto forma di ebbrezza. anche di lunghi periodi, per carità. periodi in cui bere non serviva a niente: ero ubriaca uguale... ma la serenità dov'è? e la stabilità?

dovrei forse partire per un qualche viaggio zen new age del cazzo. temo però che sarebbe una stronzata.

buonagiornata a tutti. ovviamente belli e brutti.