giovedì, novembre 23, 2006

una canzone da atterraggio


mentre l'aereo sorvola due volte forlì prima di decidersi ad allinearsi con la pista per atterrare uno scherzo del muvo fa sì che la canzone ad accompagnare l'atterraggio sarà sweetdreams (lo so lo so, mentre si atterra dovresti spegnere ogni aggeggio elettronico, ma...). così atterro pensando che si tratta di un'ottima canzone da atterraggio. di quelle che intanto pensi: "beh... sono a casa" (cioè, a casa non proprio, perché definire forlì casa...). la canzone magicamente dura tutto il tempo in cui l'aereo frena, fa manovra e si va a parcheggiare, "fino a quando l'apposito indicatore non si sarà spento".

seconda fase. è incredibile quanto forlì non riesca in alcun modo ad essere internazionale. nemmeno all'interno dell'areoporto internazionale... insomma, i poliziotti hanno rotto le palle da morire a tutte le figone russe che venivano a trovare i fidanzati italiani. roba da matti, mi è venuto da pensare: "manco fossimo in russia...".

poi c'è gagge che mi aspetta. la cosa aveva pretese da sorpresa però io lo sapevo. lo sapevo già da qualche giorno. da quando mi ha detto che sarebbe venuto la sera direttamente a bologna perché andava a volare. mmm... non fraintendete. la balla era ben raccontata. però io lo sapevo ecco. forse dovrei dire che lo sentivo...

e sono a casa. immersa di nuovo nelle mie italianissime questioni. principalmente mi sento scombussolata. un groviglio infinito di pensieri, ansie e ossessioni mi avvinghia il cervello mille rivoluzioni al minuto. però pian piano mi pare che i nodi vengano al pettine e forse a breve cominceranno a sciogliersi.

a partire dai finali. mi sono proprio rotta le palle. anche 'sta volta non si sa nulla ancora: tanto c'è tempo... cominciamo solo lunedì... mi sembra che lo studio di questi giorni sia finalizzato esclusivamente a poter dire di aver fatto tutto il possibile a posteriori se non li passerò più che a incamerare qualcosa di utile davvero. è che le cose che so fare le so fare. quelle che non so fare continuerò a non saperle fare. c'è una probabilità su un milione che un'espressione e la sua traduzione imparate in questi ultimi giorni esca davvero nella prova d'esame e comunque non sarebbe quello a decidere se passo o no... insomma, farei meglio ad andare a farmi dei giri o a fotografare gli incredibili tramonti che la mia bella bologna sta sfornando in questi miei ultimi giorni qui... comunque pazienza, manca poco ormai.

e allora avrete notato che ho detto: "in questi miei ultimi giorni qui". eh già...

HO TROVATO CASA A GENOVA. dunque si va. davvero. da mercoledì, appena so i risultati dei finali mi metto su un treno. ho un po' paura, ma mi sembra bello così. credo che questa fase sarà un po' tumultuosa e mi dispiace un po'. l'avrei voluta tranquilla e rilassata, ma adesso non è per me un momento così. sto rimandando tutta la tranquillità e il relax a genova, quindi prima ci vado meglio è... prima trovo due giornate intere in cui poter dormire e basta meglio è. prima mi ritaglio un paio d'ore per cercarmi una palestra dove poter fare spinning meglio è. prima vado a fare una spesa che preveda solo cose sane, magre ed equilibrate meglio è. prima ho un letto genovese mio che ospiti gagge tutte le volte che vuole meglio è (insomma, cura universale... e chi vuol capire capisca...). prima scaccio le tossine dal mio corpo (e soprattutto dalla mia mente) meglio è. da mercoledì si dovrebbe cominciare a ragionare... dovrei cominciare a ritrovare un po' di cervello, ma soprattutto dovrei cominciare ad occuparmi di me davvero.

mi auguro che sia così. soprattutto perché ci credo un sacco. intanto comunque dalla finestra della sala della mia casa di genova vedo il mare. qualsiasi cosa mi prendesse male sarà un gran sollievo comunque, meglio senz'altro della nebbia tutta uguale che c'è qui quando alzo la serranda d'inverno...